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NOVELLA XXXVIII.




ARGOMENTO.


Antonio Moro innamorato de la moglie de un marinaro da lui medesimo sotto inganno se fa condurre a godere con lei, menala in barca e non conosciuta fa il marito con essa godere: pagane un disnare: il fatto se discopre: il marito si fugge per vergogna, e Antonio pubblico gode con la moglie.


AL MAGNIFICO ET EXCELLENTE MISSER ZORZI CONTARINO CONTE DE ZAFFO1.


ESORDIO.


Dopo che da li cieli o da nostri contrarii fati non ci fu con comune comodità concesso, nobilissimo mio misser Zorzi, li soavi frutti de la nostra alma e gioconda amicitia, come non dubito parimente desideravamo, gustare, ho preso per partito in alcuna parte a tanto mancamento satisfare; e ciò sarà lo mandarte de la presente facetissima novella, la quale, nelli ocii e delicie de tua amenissima patria dimorando, leggendola, te sarà cagione forse del tuo Masuccio e del nostro intiero amore recordare ed oltre ciò da qui copia restandone, sarà da’ posteri el tuo nome con lunga recordatione cognosciuto, come le toe singulari virtù d’assai maggiore premio sono digne. Vale.


NARRAZIONE.


Nella mirabile e potentissima città de Venezia

  1. Nell’indice dell’ed. del 1492 è detto, Conte di Jaffa.