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ligami pur oggi sono stato avvolto da un’altra giovenetta la più bella del mondo. Disse Marchetto: Io non me ne maraviglio, però che dal primo nostro cognoscimento in ogni cosa ne semo trovati de volere conforme, così anco adesso pare che da’ fati siamo costretti a dovere l’un l’altro amando accompagnare, e tanto deve esser più caro quanto l’uno la pena de l’altro credendo li averà doppia compassione. Pur non resto de dirte che se la toa passa la mia in bellezza davero potrà dire unica essere al seculo nostro. Lanzilao con piacevolezza rispose: Domane l'una e l’altra mirando ne farai iudicio. Venuto il novo giorno, e la cominciata festa continuando, e tra gli altri che lietissimi vi andarono furono i doi cari compagni, i quali da ciascuno onorati e carizzati molto, veddero la loro amorosa con l’altre donne andate, de che ognuno de loro continuando il cominciato trastullo, Marchetto preso il compagno per braccio con acconcia maniera gli dimostrò colei, che esso in quel ponto a lui volea già dimostrare. La quale da Lanzilao vista, e inteso che amore con un medesimo foco parimente li brusciava, con rincrescimento grandissimo gli toccò il suo passionato cuore, e quasi lacrymando a lui rivolto disse: Marchetto mio, questa è colei de la quale si ardentemente te ho ragionato, e però se summamente piacerme avesti mai nel disio, te prego che de tale impresa te remanghi, e posto che la vittoria a tutti doi sia dubiosa, pure a me pare del certo ottenerla, attento che in lei ho cognosciuto unico e ferventissimo esser l’amore che me porta. Marchetto alquanto cruccioso rispose: Io non me possea persuadere che essendo tanto amore reciproco tra noi avessi