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NOVELLA XXXIV.




ARGOMENTO.


Tobia Ragoseo gode con la moglie dell’oste in Giovenazzo, e con sottile inganno induce el marito con la soa cavalla gli la mena in nave: torna a casa e non trova la moglie, dopo lungamente dolutose de la corta fede de’ Ragosei, retorna a remaritarse, e senza ricordarse de la prima perduta, gode con la seconda acquistata.


AL MAGNIFICO BARONE DI PRIGNIANO1.


ESORDIO.


Essendomi da più e diversi incomodi vietato, e a niuno ocio o piacere concesso, cordialissimo mio barone, di la interessata penna repigliare, sono insino a qui tardato al non scriverti la novella de la

  1. Alla fine dell’Istoria del Summonte è una Notizia delle Città, terre, famiglie nobili ec. del Regno. Ed ivi tra le famiglie baronali del Cilento è annoverata quella de’ Cardoni, Baroni di Prignano, Lustra, Fenocchito ed altre terre. — Ad uno di questa famiglia dunque pare che scriva Masuccio, in modo che dimostra avere con lui molta dimestichezza. — E credo sia colui del quale trovo scritta questa memoria:
    «Magnificus miles Dominus Antonellus de Prignano de Baroronia Clienti procurator et negociorum gestor serenissimi Principis et domini Roberti de Sancto Severino principis Salernitani ec.». — V. Memorie per servire alla storia della Chiesa di Salerno per il Can. Giuseppe Paesano, Salerno 1857, Parte 4, pag. 55.
    Neil’ed. della gatta questa novella è intitolata «Al magnifico messere Fabiano Rosello regio Secretario» che sarebbe lo stesso a cui fu dedicata la quarta novella, prima intilolata al Petrucci.
Masuccio. 24