Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/424


— 362 —

costume, alquanto ammirato timido e lento mostrandosi, lei con la virtù e incantesimo di messer San Giovanni Boccadoro, il fé ardito e gagliardo devenire a volere con virilità l’impresa seguire; e per la pressa che gli cacciava, il frate andò prestissimo, e lui medesimo come esperto nel mestiere compose una certa acqua con certa compositione di diverse polveri, terminata in maniera che bevuta, l’avrebbe non solo per tre dì fatta dormire ma de essere da ciascuno per vera morta giudicata, e alla donna mandata1. La quale avendo prima per un corriere appostato il suo Mariotto di quanto fare intendeva pienamente informato, e dal frate l'ordene di ciò che avea da fare inteso, con gran piacere quella acqua se bevì, e non dopo molto spazio che le venne uno stupore sì grande che per morta cascò in terra; di che le sue fante con grandissimi gridi fero il vecchio padre con altre assai brigate al rumore correre, e trovata la sua unica e da lui tanto amata figliuola già morta, con dolore mai simile gustato fatti venire prestissimo medici con ogni argomento da revocarla in vita, e niuno valendole, fu da tutti tenuto per fermo lei da sopravenutale goccia2 fosse morta. Tutto el dì e la seguente notte in casa con diligentia guardatala, e niuno segno se non di morta cognoscendo, con infinito dolore de l’afflitto padre, e pianti e rammarichi di parenti e di amici, e generalmente di tutti i Senesi, con pompose esequie in un onorevole sepolcro in Santo Agustino fu il dì seguente sepellita. La quale in su la mezza notte fu

  1. e alla donna l'ebbe mandata.
  2. Dice gota, che non è gotta ma goccia, gocciola serena, accidente improvviso e subitano.