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contato. El che dopo le molte avute fiere e mortali guerre tra loro padri, e le grandissime uccisioni tra loro genti successe, dove la giustizia di Dio nolente tanto enormissimo delitto fare andare senza vendetta, ma farne sequire punitione agli omicidi, per inimicizia che tra lazarini in processo de tempo seguìo che per uno lazarino di detto ospitale fu come era stato il fatto de dovero manifestato: il quale da detti baroni sentito, di pari consentimento al signato loco di quello ospitale fu mandato, e discavata la fossa trovorono i corpi de li nobili e male avventurati amanti, i quali ancora che fossero tutti guasti e corrutti, la daga rendea testimonio di loro cruda e despiatata morte, e dal vile loco raccolti, e ad un’arca de legno posti, e cavati fora; serrate le porte, e postovi foco dentro e d’intorno, quanti ve n’erano, con le robe, le case, con la chiesa insieme in poche ore ogni cosa fu in cenere convertito. E portati i corpi morti nella città de Nassì con generale dolore, pianto, e lugubre veste non solo de' parenti amici e cittadini ma de ogni forestiero, furono in un medesimo sepolcro con pio e solenne officio sepolti, e in quello le seguenti parole furono scritte in memoria dei due miseri amanti: Invida sorte e iniquo fato a cruda morte condusse i due qui sepolti amanti Loisi e Martina in acerbo disio finiti: porgi lacrime, porgi pianti tu che leggi.


MASUCCIO.


Non meno orrendo e fiero che lacrimevole e piatoso se può il raccontato caso considerare, la qualità del quale non so se ad altri donarà quello che