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fortuna menati e condotti a supplicio di crudelissima morte, ho deliberato a Te più che altra madonna di umanità e compassionevole carità vestita, di tale orrendo e mestuoso avvenimento dare particolare avviso, a ciò che tu leggendo, o altre ascoltando, da compassione vinta alcuna pietosa lacrimetta spargendo, me persuado che non piccolo refrigerio ne sentiranno de’ due giovinetti amanti le misere anime le quali penso che nelle eterne fiamme sieno cruciate. Vale.
NARRAZIONE.
Avendomi1 la fama, verissima reportatrice di vetusti fatti, manifestatato come al tempo che nel reame di Francia suscitò la Polzella, nella città di Nassì2 prima e nobilissima tra le altre del ducato di Lorena, furono due molto generosi e strenui cavalieri, ognuno de ipsi antiquissimo barone di certe castella e ville poste de torno de detta cita, dei quali l'uno era chiamato il signore de Condì, e l’altro Misser Jannes de Bruscie. E come la fortuna avea concesso al Signore de Condì una sola figliuola nominata Martina, secondo la sua tenera età di virtù singolare e di laudevoli costumi ripiena, formosa di corpo e di viso oltre a tutto il resto del suo paese, così anche a Misser Jannes dopo molti avuti figliuoli un solo li n’era rimasto, per nome ditto Loisi, quasi di una medesima età con la Martina, assai bello, de gran cuore, e d’ogni virtù copioso. E quantunque tra dicti baroni fosse certa larga pa-