fidare se possea, e gli ordinò quello che a fare avea; il quale la matina seguente se n’andò al mirabile palagio che detto signore fa nella Reale Porta costruere1, dove trovato un fra Paulo cappellano2 ed intimo servitore del Signore, a lui di lui stesso con acconcia maniera dimandò; al quale egli rispose: Io sono esso; seguitò colui: Una gentile donna domani de bona ora nella cotale chiesa ve vorria parlare. Al quale il frate con piacevole viso disse di andarvi al suo comando; e al preso tempo lietamente v'andò. Ove trovata la gentile madonna che l’aspettava, lassata la compagnia, in una cappella col frate tiratasi, così gli cominciò a dire: Fra Paulo mio, essendo tu prudente e tanto privato del tuo Signore, mi pare che da debito di ragione mi sia permesso per conservatione del suo e mio onore, ed ancora per rassicuramento di me medesima, ogni mio secreto a te scoprire, non altrimente facesse al mio patre spirituale. E prima che più oltre vada io desidero sentire da te, e sì te scongiuro per l’amore e fede che tu porti al tuo Signore, che con verità me servi e dichi se certe lettere che dimostrare te intendo sono de mano de detto tuo Signore scritte. E ciò dico per cagione che da un certo tempo in qua un giovine che tenemo in casa per maestro de’ miei fratelli me ha portate molte e diverse lettere da parte del Signore Principe le più appassionate e condite d’amore che per ferventissimo amante a donna si scri-
- ↑ Di questo mirabile palagio esiste la facciata, ridotta a facciata di chiesa, che è il Gesù Nuovo. Una donna dei Sanseverino verso la fine del Cinquecento lo diede ai Gesuiti.
- ↑ Fosse quel Paolo Ferrillo, frate agostiniano, che era l’occhio del Principe di Bisignano, e fu involto nella Congiura, e incarcerato, e le sue deposizioni si leggono nel Processo?