Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/373


— 311 —

vedere la moglie viva subito venesse, attento che per un certo sopravenutole dolore sopra core stava per morirse. Il fante trovato il cavaliero, e fatta l’ambasciata, e da lui con rincrescimento non piccolo ascoltata, lasciato ogni altro affare de continente entrò in cammino; e gionto a casa, l’amorevole e fedele serva fattaglisi incontro senza altrimenti fargli motto in camera il condusse, e gli mostrò la orrenda operatione de la sua sopra ogni altra cosa amata moglie, e con grandissimo dolore da passo in passo gli ricontò come il fatto era già processo, e come lei da soperchia tenerezza del suo onore mossasi era lassata trascorrere a commettere il doppio omicidio. 11 cavaliero vedendo il fatto che de le parole della cara serva gli rendeva evidente testimonio, quanto e quale fosse il suo interno dolore travaglio e tristizia di mente, pensando a un tempo avere perduto con l’onore e l’eterna contentezza insieme una sì bella e da lui tanto amata moglie, non bastando a ciò la mia penna, ciascuno che non è fuora d’intelletto ne potrà fare giudicio, lui che a ogni ora li parea che l’affannato core in più parti gli se volesse spezzare. Doppo che con lacrime e rammarichi ebbe alquanto al dolore satisfatto, in sé tornando, e cognoscendo che in ciò rimedio non avea loco, pensò come a prudente almeno al suo onore reparare; e subito mandato per lo padre e fratelli de la donna, e fattili in camera entrare, e fattali de’ due sì degni amanti la punitione col peccato insieme cognoscere, affermò lui, da dolore e fiero sdegno vinto, essere stato l’omicida e punitore di tanto orrendo e quasi inumano eccesso. I quali dopo avuto, e con ragione, dolore vedendo