so, non volse di ciò altra esperienza vedere, e pigliata la giovene per mano le disse: Sorella mia, non avrei mai creso, ancora che per verissimo mi fosse stato recontato, che in femminile spireto tanta virilità albergasse, se cogli occhi non lo avessi apertamente veduto, e chiaro cognosciuto che il tuo justissimo sdegno ha causato già lo indurti a dare con le proprie mane cruda morte a costui che più che la vita hai avuto caro; nondimeno essendo io in questa città, come tu sai, punitore dei maleficii, ninna onestà o ragione mi concede che io al commettere di tale omicidio intervenga; e oltra io non dubito per averte in tale modo trovata e vederte del tutto deliberata con empia e cruda mano costui dormendo volere de vita privare, che tu ottimamente cognosci che a morte ricevere ogni ragione te condanna, e possendotela con giustizia donare, per onesto respetto te ho donata la vita. Degna e conveniente cosa è chi riceve gratie di gratie fare. Non essere avara te supplico, e per recompensa di tanto da me ricevuto beneficio mi concedi la vita del tuo amante, la quale tu medesima confessi che più che la tua amasti; però che a non partire di qui racconcerò questa cosa in maniera che non da altro che da morte sarà il vostro amore in alcuna parte separato. La giovene donna ancoraché il furore non potesse diporre, pure cognoscendo alla fine che nulla fare possea, e da altra parte confortata da le vere ragioni di colui, il quale giustamente la vita o almeno l'onore le avria possuto togliere, le parve quietarsi a quello che il Reggente dicea. Il quale intrato in camera dove il giovine senza sospetto dormea, e presolo pei capelli il svegliò: il quale non