Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/323


— 261 —

spose, ad ogni volere del marito lei essere apparecchiata; e trattati insieme più e diversi modi femminili, proposero da la venente notte per cauta via farne in casa Nicolao venire, e quello eseguire che a lui parrà. Il seguente dì al dato termine Lucia andò per acqua, e al segnato loco trovò 11 suo patrone, e tutta godente gli disse: Tua moglie è acconcia di fare ogni tuo volere, e come e quando ti piace venirsene teco; però a lei e a me pare che a tale che niuno non te venisse cognosciuto, che in casa te ne venghi appresso di me, che ti poneremo in luogo cauto, e staremo in su la mira, e quando tempo ne parerà potremo mandare ad effetto il tuo e nostro volere. Nicolao dando fede grandissima alle parole della Lucia, ed oltre a ciò cognoscendo che altra via non v’era da potergli riuscire il suo disegno, dietro a lei a la lunga se avviò, ed in casa del moro intrato senza essere da alcuno sentuto o visto, fu da Lucia occultato in un luogo oscuro da ponervi legne, che niun altro se non lei v’andava: e quivi il ritennero per oltre sei dì per non potersene altro fare, per cagione che facendo i mori una certa loro cerimonia, Elia ogni notte con molti compagni avea fatta gran festa a casa sua, però ad ogni ora era stato Nicolao in quella oscurità, quando da la moglie e quando da Lucia visitato e pasciuto. Fornite le feste, e Elia essendo in casa senz’altro uomo in compagnia, e doppo cena addormentatosi in maniera che li tuoni non lo avrebbero svegliato, non sapendo la donna quello che il marito intendeva di fare, se non di menarne lei e la fante, il fé condurre in camera ove il moro sì forte dormea. Il quale vedendo la cosa acconcia a suo modo, e che la necessità il tirava a non per-