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malvage donne mordere, mi pare utile e necessario alcuna cosellina nella seguente novella a te intitolata trattarne, a tale che Tu, della virtuosa scola e insegna seguace, de te medesima gloriandote, che con le proprie virtù hai del femineo sesso superata e vinta la natura, possi vero e perfetto giudicio donare quanto e quale è differentiata la qualità e costume delle donne da quella degli uomini, siccome la singolare virtù e magnificentia usata per un eccellente cavaliero di tua generosa stirpe presso la fine te ne renderà testimonio manifesto. Vale.


NARRAZIONE.


Non sono egli molti dì passati che da un notevole cavaliero mi fu per verissimo ricontato come nel tempo che fu debellato e morto Manfredi da Carlo Primo, e per lui occupato e vinto tutto il reame, con la detta conquista fu un valoroso e strenuo cavaliere, il cui nome fu Messer Bertramo d’Aquino, vigoroso nell'arme, e nominato capitano, e oltre ciò savio, provveduto, e gagliardo più che cavaliere che nell’esercito di detto Re Carlo se retrovasse; siccome agli amici facea con piacer vedere, e agl’inimici con rincrescimento gustare la sua prodezza. Ove doppo l’acquisto del regno il Re con suoi baroni e cortegiani condottosi in Napoli per li dilettevoli e soavi frutti che rende la pace ai vincitori, cominciarono ad attendere in giostre, in balli, e in altre trionfose feste; e tra gli altri che più a sì fatti piaceri attendeva, e forse per ricompensa degli affanni nei bellicosi esercitii ricevuti, si era messer Bertramo. Al quale avvenne che vedendo un dì a un ballo Madon-