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NOVELLA XXI.
ARGOMENTO.
Messer Bertramo d’Aquino ama e non è amato. Il marito della donna amata a la similitudine d’un falcone dà molte lodi all’amante, per le quali la moglie s’induce a dargli il suo amore. Sono insieme: messer Bertramo la domanda della cagione che s’era condotta. Il Cavaliero usa gratitudine, e senza toccarla la lascia schernita.
ALLA ECCELLENTE MADONNA ANTONELLA D’AQUINO CONTESSA CAMERLINGA.1
ESORDIO.
Volendo a la mia deliberatione, eccellentissima Contessa, dare principio, e con dieci altre novelle la prava natura, gli scelesti vizii, e dolose arti di
- ↑ Morto il Marchese di Pescara dell’antichissima casa d’Aquino, lasciò Antonia sua figlia unica erede d’un grandissimo stato, e il Re Alfonso I la diede subito a Don Indico d’Avalo, il quale era cavaliero ornato dei beni del corpo e dell’animo, e il Re se gli sentiva grandemente obbligato... quella magnanima donna e generosa supplicò il re che facesse fare il matrimonio con questi patii che quelli figli e discendenti che aveano da possedere o tutto o parte di quello stato che li dava in dote se avessero da chiamare d’Avali d’Aquino, a che portassero sempre le armi d’Aquino con le Davalesche: questa fu una coppia molto onorata e carissima e fedelissima a Re Alfonso e a Re suoi successori. Costanzo, Istoria lib. 18. Questa Antonella Contessa Camerlinga fu moglie di quel Conte d’Avalos Camerlingo che avèa nome Indico, o Innigo, e Masuccio chiama Federico, e gli dedica la nov. 12. Forse Masuccio scrisse Indico, e fu stampato Federico.