con vittoria. E però entra nell’inculto bosco, nel quale non molto avrai camminato che troverai a man sinistra una usitata strada, ove ben mirando cognoscerai i lasciati vestigi del vetusto satiro Giovenale, e del famoso commendato poeta Boccaccio, l'ornatissimo idioma e stile del quale ti hai sempre ingegnato de imitare, Segui dunque di costoro l’orme, che di certo largo e amplissimo campo avrai da camminare, e camminando in ogni parte ti scontreranno cose nuove e admirande, che di novo stupore de continuo ti daranno cagione, e in maniera che alla tua faticata penna non sarà concesso un solo punto in ocio dimorare. Però che di questo putrido, villano, e imperfettissimo muliebre sesso niuna esquisita eloquenza saria sufficiente a bastanza poterne parlare; a li tradimenti e prave operationi del quale, non che gli umani sentimenti ma degli immortali Dei non bastaro mai a repararci. E tacerommi degl’infiniti inganni fatti per tale perversa generatione e al sommo nostro padre Giove, e al radiante Apollo, a noi, e agli altri Dei, ai quali le cose dubbie son chiare, e le future le se fanno presenti. Ma i celesti Numini lasciando per non deviarti dal tuo destinato cammino, ti conforto a continuare de l’infido e variabile femineo ceto a novellare, che la loro strata di passo in passo d’ogne lascivia troverai ripiena. Però sii provvisto, che nel mezzo e più folto del bosco vederai molto discosto e lungi dal cammino un dilettevole e specioso giardino da marmoree mura difeso, e le porte d’alabastro di mirifice scolture ornate: quanto e quale sia di verdi lauri, e di freschi olivi, e d’altri vari ed eletti arboscelli, di soavi frutti, e di odoriferi fiori ripieno, avendolo tu a