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certi bossoli di cose fetide fece un orribile profumo, e fingendo di dire suoi incantesimi con strani atti di testa e di bocca, di mano e di piedi, disse a Giacomo: Ponete il piede sinistro dentro il circolo, e ditemi che vi è più caro, vederlo qui dinanzi con la sua orribilità, ovvero sentirlo parlare da questo casalino che ci sta dirimpetto? Il poveretto giovine, che amore e la sua simplicità con grande animosità ivi lo aveano condotto, vedendo il principio del giuoco essere molto spaventevole, cominciò ad aver paura, ed al maestro rispose che a lui bastava d’avanzo a sentirlo parlare; e pure entrò con un piede al circolo, e tremando tutto, non ricordandosi dell’asina di Jerusalem, non vi lasciò santo in cielo a chiamare in suo soccorso. Il maestro accorgendosi che a colui esser gli pareva in altro mondo, gli disse: Chiama tre volte Barabas. Lui temendo del peggio chiamò la prima. Loisi che in diavolo era travestito buttò un folgore con un rumore di scoppietto che da dovero avria dato paura a qualsivoglia cuore umano. Se Giacomo allora avesse voluto essere in casa non è da dimandarne; e confortato dal maestro chiama la seconda volta, e il diavolo ne buttò un altro maggiore, e maggiormente il spaventò. Il maestro che ben si accorgeva che il bestiolo era mezzo morto, non finava di confortarlo, e dirgli: Non temere parente, noi lo abbiamo legato in maniera che non ci può noiare, però chiamate la terza volta. Esso pur per obbedire male volentieri il fece, e sì piano e tremando che con difficoltà si intese; e Loisi buttato il terzo folgore, mise un grido sì orribile che poco vi mancò qui a farlo cascar morto. Disse il maestro: State sicuro, e non dubita-