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to, e gliene rendè infinite grazie; e parendogli quasi avere al suo desiderio intero effetto, disse di fare quanto aveagli ordinato. Loisi con fatica da lui sviluppatosi andò prestissimo a trovare misser Angelo, e gli disse quello che avea tramato per averne qualche dì de grandissimo piacere. Misser Angelo lietissimo della nova caccia postagli tra le mani, senza saper che Loisi non avea minore voglia che lui fosse ben bastonato che Giacomo beffato, a non partire trattarono la maniera di quanto e come intorno a ciò era per loro da eseguire. E non dopo molto Giacomo mandò per misser Angelo, e quasi lacrimando gli discoperse di secreto la sua già divolgata per tutto passione, e poi gli disse: Parente mio, al bisogno se pareno gli amici: io ho nuovamente sentito che tu sei un gran nigromante, per la cui scienza non dubiterò che volendo mi trarrai d’affanni: priegoti dunque per Dio ti piaccia operarti intorno al mio bisogno in maniera che io possa dire non solo da te avere la donna racquistata, ma con quella la vita mia medesima in dono ricevuta. Misser Angelo con piacevole viso gli rispose sè dal canto suo essere apparecchiato a compitamente servirlo, e tra un ragionamento in un altro trascorrendo gli disse: Giacomo mio, io non so come voi siete sicuro, perchè l’animosità vostra conviene esser grandissima. Disse Giacomo: Or che potrebbe egli essere? io vo’ che tu sappi che io anderei insino a l’inferno, tanto mi ha dato Amore grande ardire. Rispose lui: Anco vi è peggio, che vi sarà necessario parlare da viso a viso con un fiero diavolo chiamato Barabas, il quale solo di costringere alle mie voglie ho potestate. Disse lui: Io parlerò con