Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 224 — |
raccolsero dentro, e serrate le porte, e segnatisi di croce, insino a dì chiaro non uscirono di casa. Il compagno Cavoto che rimasto era a la Torre insieme con un altro pure de la Cava, essendo omai dì, arrivarono al Dritto del Ponte Ricciardo, ai ragionamenti dei quali furono dal compagno conosciuti, e fattosi loro incontro raccontò il suo avvenimento. Di che l’altro che pratico del paese era, subito estimò come il fatto potea essere intravenuto, e per non perdere la preda del sacco, deliberaro per la via di Somma ritornarsene a casa; e così fecero, e diviso tra loro il bottino non molto dopo a Napoli si ritornarono. La novella in pochi dì fu per tutto il paese divulgata, e da vero si ricontava che gli appiccati di notte davano la caccia agli uomini che soli passavano per Ponte Ricciardo, ognuno sopra di ciò componendo varie e diverse favole, per a cagione delle quali non v’era paesano alcuno che per quel loco avanti dì passasse che non segnasse la bestia e lui con croci, ed altri assai percauti1 passavano il periglioso passo.
MASUCCIO.
Diverse e strane sono le paure che i morti sogliono ai vivi donare, siccome ogni dì infinite esperientie se ne veggono; ove talvolta accade che alcuni andando di notte, ed essendone da tale soperchio timore assaliti trasvedono in maniera che più volte giudicano una cosa per un’altra, e dopo sopra a quello componeno le più nove e maravigliose favole che mai si udissero, di che in parte la passata novella
- ↑ percauti, alla latina, molto cauti.