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NOVELLA XIX.
ARGOMENTO.
Due Cavoti vanno a Napoli, l’uno resta stracco a la Torre, e l’altro giunge a tardi a Ponte Ricciardo, e ivi si giace: un altro Amalfitano passa da quindi la notte, ha paura degli appiccati, chiama l’appiccato: il Cavoto si crede il compagno, e corregli appresso: colui crede che sia l’appiccato, fugge, quello il segue, butta il sacco, il Cavoto il piglia, scontrasi col compagno, e ritorna a casa.
AL VIRTUOSO E MAGNIFICO MISSERE BERNARDO DE ROGIERI1
ESORDIO.
Volendomi nel mio novellare dei più perfetti amici ricordare e nella mia operetta i lor nomi con perpetua memoria scolpire, sono da tale debito costretto, pria che più oltre vada, di tanto perfetto e singolarissimo amico rammentandomi, la presente novelletta di faceta materia composta a te intitolare; per la quale, oltre la sua piacevolezza, nel cominciamento intenderai in parte la genealogia dei quasi
- ↑ Bernardo de Rogieri, Podestà della Cava, potrebb’essere stato congiunto a quel Carlo de Rugieri ambasciatore di Re Ferrante ai Veneziani nel 1492. V. Codice Aragonese voi. 2.° Nelle edizioni seguenti questa novella è dedicata al virtuoso e magnifico messer Sestilio Aurelio Aliprando reale armigero, del quale non conosco alcuna memoria.