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certe borsette d’intorno, vi posero dentro cinquecento ducati d’oro, che ad Angelo di assai maggior somma dispersa erano già rimasti; e separati i veneziani dai fiorentini, e tutti li altri secondo loro stampe in diverse borsette, e di tutti pigliato il conto e fattone un ricordo in una cartuccia, e quella per lo Vescovone ben servata per averla ammanita al bisogno, e replicatosi tra loro quanto aveano cautamente ad eseguire, Angelo la seguente matina con la borsa in petto, travestito in peregrino, fornita la predica e San Bernardino itone in cella, e lui seguendolo appresso, gli si buttò ai piedi chiedendogli di grazia che con pietà udienza gli donasse, attento che il fatto non patea dimora: il quale benignamente risposto essere apparecchiato, lui in tal modo lagrimando a parlar gli cominciò:

Padre mio, voi sentirete che avendo in questi dì prossimi avuta a Roma plenaria remissione de’ miei quasi irremisibili peccati, ancora ch’io fossi restituito in la pristina innocenza che fui quando ricevetti l’acqua del santo battesimo, pure per recompensa di mie enormissime scelleragini mi fu data per aggionta penitenza che dovessi andare a San Giacomo di Compostella, al quale viaggio essendo in cammino, e ieri mattina qui raflittomi per udire le vostre sante parole, il diavolo forse cruccioso per essermegli cavato da le mani, mi buttò un capestro dinanzi ai piedi con lo quale mi avessi per la gola appiccato, e ciò fu questa borsa che io ho in mano nella quale sono ben cinquecento ducati, e con essa insieme mi ha tutte mie estreme necessità parate innanzi, e fattemi vedere tre mie figliuole mal vestute ed in età da marito e belle assai de le quali