vellino vi presenta in prima la buona Duchessa Ippolita. Eccovi dipoi Re Ferrante coi suoi figliuoli, Alfonso, Federico, Giovanni cardinale, Francesco, e le figliuole Eleonora e Beatrice. Vedete ancora i segretarii del Re, il vecchio Panormita, Antonello Petrucci, Giovanni Pontano, Francesco Scales. Eccovi Roberto Sanseverino il gran Principe di Salerno, ed Antonello allora giovanetto e poi fierissimo nemico degli Aragonesi, e Girolamo Sanseverino Principe di Bisignano, ed altri signori tutti Sanseverini; poi il prode Matteo di Capua Conte di Palena, il vecchio e rigido Onorato Gaetano Conte di Fondi, e Giulio Acquaviva Duca d’Atri, e Federico Duca d’Urbino, e con questi Signori alcune nobili donne, e poi Oliviero Carafa Cardinale e Arcivescovo di Napoli. Eccovi infine l’ultima novella dedicata ad uno dei vinti, ad un Del Giudice che andò in esilio e seguì Giovanni d’Angiò, ed in Francia acquistò nome di valoroso capitano. Generoso Masuccio che sa onorare anche i vinti! Di tutti questi personaggi parlano le storie nostre raccontate dal Costanzo, dal Summonte, dal Porzio; e voi li conoscerete ad uno ad uno. Di alcuni di essi men noti ne troveremo notizie nel Codice Aragonese,1 e li vedremo onorati di ambascerie e della confidenza del Principe.
Cessate le guerre interne, cominciarono le esterne,
- ↑ Codice Aragonese, ossia Lettere regie, ordinamenti, ed altri atti governativi de’ Sovrani Aragonesi di Napoli, per cura di Francesco Trinchera. Napoli 1866-70.