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trattata non solo poco piacere ma fastidio e rincrescimento penso te averia nell’animo generato. Dunque per fuggire il già detto inconveniente col tempo ho trovata a lo scrivere maniera che non dubito la tua accostumata umanità sempre sarà verso di me benivola e grata; onde leggerai la beffa e non senza grandissimo danno sostenuta per un nostro Stratico più d’alcun altro geloso, dove chiaramente giudicarai quanto è pericolosa e matta impresa de andare de povere armi guarnito, e con debile forza a combattere con la venenosa vipera che ad ogni gran procella resiste: e certo malagevolmente le inespugnabili rocche debellar si ponno per quelli a cui e polvere e pietre insieme vengon meno. E benché a te non accade il consiglio, imperò che di quanto ad artegliaria bisogna te trovi ottimamente guernito, nondimeno non te deve esser discaro avere di ciò documento, per sapere nel futuro provedere, e massime per la instabilità de la fortuna, a tal che come al detto Stratico non te intervenga.


NARRAZIONE.


Erasi accostumato quasi ogni anno il nostro Principe degli Ursini1 mandarci Stratico tra sorte de

    dava lo principe de Salerno e che venevano da Roma, imo deliberao più fiate partirese et andare ad habitare separato da essa, e se lo avesse facto non saria recapitato dove che èe, etc.» Vigliacco accusatore di sua madre, e di suo nipote Antonello principe di Salerno, meritò di morire. Ebbe un figliuolo a nome Bernardo, che era giovanetto a la morte del padre, e non potè essere colui al quale fu dedicata questa novella.

  1. Alfonso I d’Aragona diede a Raimondo Orsini conte di Nola il principato di Salerno, che poi per ribellione di Felice Orsini, fu dato a Roberto Sanseverino Conte di Marsico.