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NOVELLA XII.
ARGOMENTO.
Un giovine ama la moglie di un oste, travestesi in donna vedoa, e con soe brigate di notte arriva nell’albergo de l’oste, il quale con colorata ragione pone la travestita vedoa a dormir con la moglie, la quale dopo alcun contrasto gode con lo amante, e l’oste senza accorgersene è a doppio pagato.
ALLO ECCELLENTE SIGNOR FEDERICO DAVOLOS1 DIGNISSIMO CONTE E CAMERLENGO.
ESORDIO.
Persuadomi, eccellente e virtuosissimo Signore, che li primi filosofanti investigatori delle superiori intelligenze de’movimenti dei cieli ed ordini di pianeti, etiandio inventori e cognoscitori per argomenti e per ragioni di ogni cosa prodotta da la natura, ognuno da per sé e tutti insieme, non ebber mai tanta sottilità d’intelletto e isvigliatione d’ingegno, quanto in un solo punto ha prestato e di continuo presta il signore Amore a la maggior parte di quelli che ferventemente amando seguono l’onore di soa vittoriosa insegna. Né manco è da maravigliare a chi ben considera quanto siano ammirabili e omni-
- ↑ Questi è Indico d’Avolos, non Federico, primo di tale famiglia venuto da Spagna in Napoli, amato molto da re Alfonso I che gli diede in moglie Antonella d’Aquino, unica erede del Marchese di Pescara. Vedi la nota alla novella 21.