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non la volere in mascolo trasformare; non dico che de lei non abbia quelle guardie che di mogliera bella e giovane aver si debe, ma non sì fatte, ma inaudite e straniere, imperò che poco al fine valgono, quando le mogli al tutto si disponeno ingannare lor mariti che niuno umano provedimento fu mai sufficiente a ripararci. E pensa che tu non sei il primo, né l’ultimo sarai a ricevere di queste botte; non te specchi mai1 in li gran maestri che cadendo spesso tra questi lazzi per non aggiungere al dolore eterna infamia, con la lor prudenza quanto ponno l’occultano. E con tali e assai altri conforti e ragioni in sino a casa rapacificandolo, e quivi lassatili, né volendo ancor lui essere ascritto al numero de li beffati, rattissimo nell’albergo se ne ritornoe, dove il cavaliere col suo carissimo Tommaso trovati e con loro mescolatosi, tutti insieme de la già fatta beffa e dell’ordinato desinare si goderono. Joanni dopo il longo pianto per dolore morendo, e la moglie per allegrezza rimaritatasi, senza esser de la sua propria e bellissima forma cambiata, la sua florida gioventù godette.


MASUCCIO.


La ricevuta beffa di Joanni Tornese per travestire la moglie de femmena in uomo mi tira a tal principiato ordine un altro sottilissimo inganno ricontare da un nostro Salernitano ad un oste gelosissimo della moglie adoperato, né più differente dal ricontato caso elle d’esser l’amante di uomo in femina travestito; al quale essendo un’altra via da adem-

  1. Qui non corre bene il senso, ma così sta in tutte le edizioni.