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avviatisi, gionti in camera, e riposto il bel carbuncolo in cassa, cinquecento ducati di bono oro gli donò; li quali ricevuti, e con l’aiuto del frate cositiseli1 addosso, con la sua beneditione da lui partitosi più veloce che il vento dinanzi San Pietro si condusse, e dato un segno al compagno che dubbioso stava aspettando, al determinato luogo fra loro insieme uniti, e date le vele ai venti, trovali pure, frate Antonio mio, se sai.

Rimasto adunque doppo la fatta compra a maraveglia contento, credendosi straricco esser divenuto, si pensò per mezzo di un lapidario suo carissimo amico e compare vendere la detta gioia al Nostro Signore; e per quello subito mandato, e la finissima pietra con gran cerimonie mostratali, gli disse: Che vi pare, compare mio, ho fatto io bona compera, come che sia frate? Come il compare la vide cominciò a ridere: il frale ciò vedendo, che ridesse? ancora egli sorridendo, il domandoe; al quale rispose: Io rido de gl’inganni infiniti e varii che li omini del mondo pensano per ingannare li poco provvisti, dichiarandovi che rari cognoscerebbeno questo per falso. Come, disse il frate, e non è egli bono? che potrebbe valere? miratelo bene per l’amor di Dio. Rispose il compare: Io l’ho d’avanzo mirato, e dicovi di certo che non vai più che quanto vi ci è d’oro, e che non ascenderebbe a dieci ducati; e a tal che voi medesimo il conosciate vel mostrarò. E preso un coltellino destramente dal luogo del suo seggio lo schiantoe, e tolto via il foglio, gii fe’ vedere un chiarissimo cristallo, che al raggio del sole un lume acceso vi sarebbe veduto. El frate considerato l’in-

  1. cucitisegli.