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Il Novellino è un libro di cinquanta novelle, intitolato ad Ippolita Duchessa di Calabria, e futura regina. Ogni novella è dedicata ad un personaggio principale, al Re, a tutti i principi e principesse della casa d’Aragona, a grandi baroni, a signori, dei quali troviamo ricordati i nomi nelle nostre storie. Queste cinquanta persone sono come spettatori innanzi ai quali si rappresenta il dramma della vita. Spettatori e novelle hanno grande importanza per noi; perchè gli uni ci mostrano la parte superiore e più appariscente della vita nostra: le altre ci rappresentano la parte inferiore e più vera e meno conosciuta della vita popolare, di quella vita che i comici ed i novellieri ritraggono meglio degli storici, i quali la trascurano. A voler bene intendere il libro, bisogna conoscere il tempo in cui fu fatto, e le persone che vi sono nominate, e gli avvenimenti ai quali si accenna.

Alfonso I d’Aragona si fece da tutti ubbidire, perchè essendo signore di molti regni era ricco e forte, ed aveva un nobile carattere, che sempre impone rispetto, e fu detto il magnanimo. Ferrante da lui chiamato re nel solo regno di Napoli, era suo figliuolo naturale, era prudente, come si diceva allora, sleale, come si dice oggi, cupo, crudele, avaro, fu sempre in guerra coi baroni, che egli vinceva, chiudeva nelle prigioni di Castelnuovo sotto i suoi piedi, e li faceva scannare, o decapitare, o sommergere in mare: e quando aveva tregua coi baroni, accendeva