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NOVELLA IX.




ARGOMENTO.


Un prete giace con la comare: il marito geloso lor vieta la pratica: la giovene se finge spiritata: mandano il marito in pellegrinaggio, il prete torna a godere con la comare senza sospetto.


AL GENEROSO MISSER DRAGONETTO BONIFACIO.1


ESORDIO.


Tornandomi a memoria, generoso e spettabile Cavaliero, aver più volte confabulando insieme nei nostri ragionamenti trascorso2 quanto corta e poca fede oggi si può e dee meritamente avere a preti monaci e frati, a confirmatione di quelli mi è occorso, dandote avviso d’un piacevole caso, render gli ascoltatori accorti de la strana cautela novamente da i preti nel loro andare in corso trovata: li quali accorgendosi che per religiosi a loro sia la conversatione di donne usurpata3, per vendicarsi la perduta preda, si sono ingegnati a divenire delle belle giovani compari, non facendo del violare alcun caso

  1. Alfonso I d’Aragona rimunerò parecchi suoi benemeriti. «A Dragonetto Bonifacio, del seggio di Portauova, donò la Castellania d’Aversa, li feudi di Cantora, con l’ufficio in Napoli di Giustiziero delli Scolari.» Summonte lib. V. p. 44. Nell’edizione della gatta questa novella si legge dedicata «Al magnifico Messer Cavalerino d’Arezzo» il quale non so chi sia stato.
  2. nap, invece di discorso.
  3. Qui non è chiaro, ed io lascio come sta.