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troni hanno in preda gran parte del Cristianesimo; e come colei che ad ogni prezzo sapea vendere la sua mercanzia, veduto che il frate con tanta istanza di comperarla cercava, propose di non solo non donarla ma più tosto gli la stravendere a carissimo prezzo, e così gli rispose: Padre mio, io vi ringrazio de tanta vostra bona carità, ma per dirvi il vero io sono col mio caro omo in tal termine clie di me non oso far quel che io vorrei; imperocché essendo lui un gagliardo giovine, ricco, amatole molto favorito in questa città, non dubito che vedendosi di me privo, poneria mille vite in periglio per avermi, e doppo per suo onore guastarmi della persona1: nondimeno il tempo suole adattar molte cose; e fra questo mezzo vedrete se io vi possa in cosa alcuna servire, non meno desidero esser vostra che voi mostrate d’esser mio. Il frate sentendo pure il fatto terminarsi in satisfare la maggior parte del suo desiderio, non curando altramente del resto, alla giovene, che Marchesa avea nome, in tal modo rispose: Tu parli saviamente, figliuola mia che Dio ti benedica, ma ove noi averimo commodità di essere insieme, attento che del tuo omo io non mi fìdarei in alcuna maniera? A cui ella rispose: Del mio omo non bisogna dottare, che oltre che lui è di natura secretissimo, traendo di questa cosa profìtto, come voi dicete2, non è da credere che lui medesimo cercasse donarsi la zappa ne lo piede: fate pur voi di contentarlo, e a me lasserete del resto l'affanno. Disse il frate: Poi

  1. Ecco sin nel Quattrocento il camorrista protettore della mereirice, il quale se è abbandonato da lei le taglia la faccia.
  2. Dove l’ha detto? Forse manca innanzi: anzi certamente manca, se si considera quel che segue.