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NOVELLA VII.




ARGOMENTO.


Fra Partenopeo s’innamora di Marchesa, fìngesi partegiano del Re per avere il favore de la Corte, e sotto inganno impetra la chiave del monastero: il compagno gli la conduce in cella: dàgli danari: la Marchesa se ne fida a un altro suo amante: il fatto si divulga, il frate è vituperosamente preso e a perpetua carcere condannato.


AL MAGNIFICO E GENEROSO MARINO CARACCIOLO1.


ESORDIO.


Tante sono state le cagioni e sì giuste per le quali mi trovo indutto a grande e inusitato dolore e a continuo tedio della mia vita, che non avrai da maravigliarti, magnifico mio Marino, se insino a qui ho teco serbato silenzio e non ti ho scritto. Che se consideri, non hanno potuto ultimamente gli avversi insulti della mia crucciosa fortuna che il grande a-

  1. Marino Caracciolo, signore di Santobuono, fu caro al Duca di Calabria. Vedi la novella 44, nella quale si parla di lui — Fu ambasciatore al Duca di Modena, al Duca di Milano, alla Signoria di Firenze. Vi sono molte lettere scritte a lui in nome del Re Ferrante nel 1467. Vedi il Codice Aragonese. Il Summonte lib. V: tomo 3. pag. 500 dice che morì nella guerra contro i Turchi ad Otranto nel 1480.