danni del predicatore, tal che ciascuno parea si di itivoiione compunto che credea che l'ultimo e general giudizio fosse venuto. Fra Girolamo che adempir volea quello che ivi l'avea condotto, con difficoltà non piccola in sul pergolo rimontato, comandò che la reliquia innanzi l’altare fosse collocata, d’intorno a la quale tutti i suoi compagni fece assettare, chi con torce accese in mano, chi a far fare luogo attendeva, a tal che ognuno senza impedimento orare e offerire al santo braccio a suo piacere potesse. Ove oltre la molta quantità di moneta, la quale con maggior calca che fosse veduta mai da ognuno che ivi era fu offerta, vi furono tali donne da sfrenata carità assalite che di dosso si spiccavano e perle e argento e altre care gioie, e le offerivano al santo evangelista. E tutto cosi quel giorno tenutala discoperta la santa reliquia, e parendo tempo al frate di ritornarsi a casa con la già fatta preda, dato un cauto segno ai compagni, e quelli destramente avviluppato ogni cosa insieme col braccio dentro la cassetta, tutti di brigata verso il convento si avviarono. Il frate non men che santo istimato e riverito fu da l'Arcivescovo e da tutto il popolo insino a casa onorevolmente accompagnato: e fatti riducere fra Girolamo e autenticare i notabili miracoli in pubblica forma, la seguente matina veduto il tempo atto al partire, col non piccolo fatto guadagno, col suo fra Mariano e gli altri compagni nel loro legno s’imbarcarono. E con prospero vento navigando, in poclii giorni in Calabria arrivati, ivi con nuove e diverse maniere di inganni, empiutesi ben le tasche di monete, e traversata ultimamente dentro e fuori la Italia, e col favore del miracoloso braccio di loro