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versi, quantunque non rimanga altro di lui che questo libro di novelle ingegnose e piacevoli. Io sto col Pontano che lo conosceva, e non dice altro che fabellas lusit.

Qualche altra notizia ho trovata io. Ho avuto a caso fra mani un Genealogico Discorso della famiglia Guardati di Ernesto Tebaldese, dedicato a lo illustrissimo signor Don Carlo Guardati. Venezia 1743. In questo libro è scritto che la famiglia Guardati è nobile ed antica della città di Sorrento; che ceppo di questa famiglia fu Giacomo Guardato, il quale sin dal 1181 possedeva il feudo di Torricella1; e che da costui discesero in linea retto Alferio milite, cioè cavaliere, e possessore del feudo medesimo, Bartolomeo milite e fra i feudatari del 1275 annoverato, Giacomo II milite, Alferio II milite, Paolo milite, Giacomo III il quale ebbe vari figliuoli, di cui il primo Lazaro rimase in Sorrento, e il secondo Luise fu segretario di Raimondo Orsino Conte di Nola, Duca d’Amalfi, e Principe di Salerno, e diramò la sua casa in Salerno, ove fu ammesso in quella antichissima nobiltà nel Seggio del Campo. Questo Luise ebbe in moglie Margherita Mariconda, dalla quale gli nacquero Masuccio, insigne per letteratura, e Francesco. Masuccio tolse in moglie Cristina Pando, dalla quale ebbe quattro figliuoli, Alferio, Luise, F. Vincenzo dell’ordine de’ Predicatori, e Caracciola

  1. Torricella, per chi nol sapesse, è una terricciuola che sta presso la Punta della Campanella sul golfo di Salerno.