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NOVELLA IV.




ARGOMENTO.


Fra Girolamo da Spoleto con un osso di corpo morto fa credere al popolo Sorrentino sia il braccio de Santo Luca: il compagno gli dà contra: lui prega Iddio che ne dimostri miracolo: il compagno finge cascar morto, ed esso orando lo ritorna in vita; e per li doppi miracoli raduna assai moneta, diventane prelato, e col compagno poltroneggia


AL MAGNIFICO MISSER ANTONELLO DE PETRUCIIS, REGIO, UNICO, E FIDO SEGRETARIO1


ESORDIO.


Esistimo, magnifico mio Maggiore2, che volendo dare principio a scrivere a te, mare di ogni rettorico stile, se ia me fosse la lira de Orfeo o la eloquentia di Mercurio, non altramente che un vil canto

  1. Antonello Petrucci,detto anche Antonello di Aversa, nacque in Teano in umile condizione, allevato in Aversa fu conosciuto e protetto dall’Olzina, diventò segretario di re Ferdinando I, acquistò grandi ricchezze, fece i suoi figliuoli l’uno Conte di Carinola, l’atro Conte di Policastro. Con essi prese parte a la Congiura dei Baroni, ed ebbe mozzo il capo in Castel nuovo nel 1487. V. Porzio, Congiura dei Baroni. Nell’edizioni posteriori questa novella è dedicata «Al Magnifico Messer Fabiano Rosello gentiluomo di Bari, reale unico e fido segretario». Di costui non ho trovato alcuna notizia nelle memoine di quel tempo.
  2. Masuccio segretario del Principe di Salerno chiama suo maggiore il Petrucci segretario del Re.