tardare col vostro soccorso, secondo che la necessità ricerca, a quello in pronto rimediare. E per lo più breve modo che possette raccontata la istoria, non poco il Guardiano di ciò turbandosi, e de la sua imprudenza agramente riprendendolo, così gli prese a dire: Or ecco le tue prodezze, valente uomo. Bene te credivi tu stare al sicuro; e se non potevi far senza de cavartele, non avevi tu altro modo di occultarle, o in petto, o alla manica, o in qualunque altro luogo che sopra di le fosse stato? Ma voi come avvezzi a fare di questi scandalazzi non pensate con quanto peso di coscienza e infamia del mondo noi gli abbiamo a racconzare. Veramente io non so qual causa me ritiene che io non ti faccia come a te sì converrebbe senza misericordia carcerare; niente di meno essendo al presente più di bisogno usare rimedio che riprensione, correndoci massimamente l’onore de l’ordine, per altra volta il serberemo. E fatto sonare la campanella a capitolo, congregati insieme tutti i frati, e narrato loro come in casa de maestro Rogero medico, per virtù de le mutande che fui’ono de Santo Griffone, un miracolo evidentissimo Iddio ci aveva in quel giorno mostrato, il quale a tutti brevemente raccontato, gli persuase che de continente s’andasse in casa del detto maestro, donde a onore e gloria di Dio, e augumentatione dei miracoli del santo, solennemente e con la processione la detta reliquia si pigliasse. E cosi ordinato, fatti a coppia dividere, con la croce innanzi verso la signata casa sì avviarono. Il Guardiano de un ricco piviale vestito, col tabernacolo dell’altare in braccio, e con grande silenzio ordinati, a la detta casa del maestro ariùvarono. Li quali da lui sentiti,