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minata: ne la quale non è gran tempo vi fu un dottore de medicina maestro Rogero Campisciano nominato. Costui quantunque de anni fosse pieno prese per moglie una giovenetta chiamata Agata, de assai onorevole famiglia della città predetta, la quale secondo la comune sententia era la più bella e leggiadra donna che in quelli tempi in tutta l'isola se trovasse; onde il marito non meno che la propria vita l’amava. E perchè rade volte o mai si fatto amore vien senza gelosia, in brevissimo tempo senza altra cagione sì geloso ne divenne, che non solamente da gli estrani ma da amici e parenti gli avìa già la conversatione interdetta. E quantunque lui fosse molto domestico de’ Frati Minori, e guardatore de loro dinari, e procuratore de l'ordine, e finalmente lutto famigliare e sua cosa loro, nondimeno per maggior sua cautela a la donna aveva imposto ed ordinato che de loro conversatione, non manco che de’ disonesti secolari, guardar si dovesse. Avvenne intanto non dopo longo tempo che in Catania arrivò un frate minore fra Nicolò da Narni nominato: questi ancora che de’ bizzochi sembrasse, e con un paio de zoccoli come cippi de carcere, col corame al petto del mantello, col collo torto, e tutto pieno d’ipocrisia andasse, pure egli era giovene bello e ben complessionato, e oltre che in Peruscia1 studiato avesse, e in la loro dottrina solenne divenuto, era un famoso predicatore, e stato già compagno tra gli altri de S. Bernardino, secondo chiaramente confirmava, del quale diceva aver alcune reliquie per le cui virtù Iddio gli avìa

  1. Scrive come si pronunzia Peruscia invece di Perugia.