essere felici. Sono tuttavia contenta, in certo malinconico modo, anche di un incontro così tardo e breve. Benchè io non creda alla stabilità degli affetti umani, credo tuttavia che la memoria possa indefinitamente conservare alcun profumo di sentimenti troncati e che non hanno più vita. Ella troverà freddo e duro questo parlare, ma io l’ho appreso ad una scuola molto più fredda, molto più dura, molto più amara che non so, o voglio dire. Per ora il nostro desiderio di conoscerci non ci frutterà che dolore; il solito frutto del desiderio! Ma il tempo vi rimedierà, per Lei e per me; il tempo ci lascierà appena, al posto della ferita, una lieve sensazione, intermittente secondo i venti e la pioggia. Ella non avrà il vano conforto ch’io venga a piangere sul Suo sepolcro. Ella vivrà, come ardentemente io spero, assai più a lungo di me che sono tanto inutile, e farà conoscere, per la consolazione di molti e anche, lo so, per il salutare esempio, tutto quel bene che crede essere nel cuore umano. Se anche ne venga solo qualche minima opera buona, qualche fuggitivo pensiero generoso, chi non ha la Sua fede dovrà