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76 | il mistero del poeta |
cuore che n’ebbi sgomento e affanno. Non volevo! Deposi tosto il libro dove l’avevo trovato. Il custode me lo recò quando uscivo, pensando che l’avessi smarrito io, e durai fatica a persuaderlo del contrario. Tre giorni dopo, un’amica, cui avevo chiesto qualche cosa d’italiano moderno, mi recò Luisa. Mi pareva esserne perseguitata, avrei voluto rifiutare, dissi che non desideravo versi; la mia amica insistette e ho ceduto.
«Lessi Luisa in una notte. Fu come un sogno di quelli che fanno piangere. Non mi pareva possibile che l’autore non fosse una donna, ma non volevo dare importanza a ciò, benchè forse non vi fossi indifferente; mi studiavo invece di penetrare se credesse o no alle sue idealità. Volli persuadermi che non credesse e che il poeta fosse falso come la storia. Tuttavia non potei dimenticare il libro, nè soffocare il desiderio di conoscere chi l’aveva scritto.
«Il mio desiderio si è compiuto qui. Ella mi ha espresso ben prontamente una simpatia che mi ha sorpreso. Le confesso che sulle prime mi ha fatto dispiacere, perchè mi pareva una specie