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il mistero del poeta 73

ben sorpreso di trovare nella sala di lettura Mrs. Yves che stava scrivendo. Mi stese la mano; i miei occhi la interrogarono sul suo scrivere.

— Sì — diss’ella con voce fioca. Sorrideva, ma era pallida pallida.

Le posai accanto i miei versi in una busta chiusa, dicendo: — La poesia.

Sulle prime non capì, parve non ricordare; poi fece — Oh! — gli occhi le brillarono e aperse subito la busta. Lesse e rilesse. Ogni tanto gli occhi soavi si alzavano a me, si fermavano nei miei con un’espressione indicibile. Finalmente ripose i versi e si abbandonò, guardandomi, sulla spalliera della poltrona.

Non avevo mai veduto uno sguardo simile, uno sguardo tanto intenso, vitreo, gelido, appassionato. Amore, dolore, terrore; quello sguardo disse tutto con una lunga fissità paurosa. Poi lo vidi improvvisamente offuscarsi. Finalmente Mrs. Yves mi disse «grazie» e tornò a scrivere. Siccome restavo ancora in piedi davanti a lei, alzò un poco la testa e mi fece un lieve sorriso. Intesi, mi ritirai nella sala vicina e aspettai.