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il mistero del poeta 71

alle sue stanze e io corsi a chiudermi nella mia. Un momento mi disperavo, un momento la gioja d’essere amato divampava in me. No, aveva detto Violet, non voglio! Afferrai la penna e scrissi:


Ah no, se tu m’ami, vorrei
Posar nel più fondo vallon.
Nè pietra nè croce vi avrei,
Tu sola, sapresti ove son;

Nè il secol maligno che accora
Direbbeti oltraggio per me.
Direbbe: la fredda signora
Ondina ne l’Alpe si fè.

In riva d’ombroso torrente
Fa con l’acque pure a l’amor;
Sul musco si posa languente,
Ai deserti dona il suo cor.

Diletta, sarei nei vivaci
Gorgoglii de l’onda che va
Con un suon sommesso di baci
Che sosta in eterno non ha.

Diletta, nel musco sarei
Che gode il tuo corpo legger;
Al picciolo orecchio direi
Il mio dolce, folle piacer.

Sarei ne l’odor de’ ciclami
Che ti bea, nel limpido sol
Che fende gli avversi fogliami
Sul meriggio e caldo ti vuol,


Nel cielo che l’occhio tuo mira
Cercando la spume e la fè,
Nel vento che gira e sospira,
Diletta, in passar presso a te.