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64 | il mistero del poeta |
per lei. Solo dopo qualche momento di silenzio ella susurrò:
— Amerei avere una memoria di questi luoghi.
Una subita angoscia mi strinse il cuore. Domandai a Mrs. Yves se intendesse partire presto.
— Sì — mi rispose con un soave accento dolente — credo che partiremo appena sarà possibile. Non siamo contenti dell’aria.
La commozione mi tolse di parlare. Non m’era mai venuta questa idea tanto ovvia, che gli Yves potevano partire; mi pareva che tutto dovesse continuar sempre così.
Credetti che si avvedesse dell’effetto delle sue parole e che cercasse mitigarlo chiedendomi finalmente, in tono sommesso, dove avessi udita la sua voce. Questa domanda così semplice mi recò infatti, in quel momento, dolcezza infinita.
— In sogno — risposi.
Ella impallidì e non disse parola. Riaperse Leopardi, ma non credo che leggesse. Ci fu un lungo silenzio.
Ripresi palpitando:
— Ho sognato la Sua voce due volte; la prima molti anni sono, la seconda son pochi