Pagina:Il Mistero del Poeta (Fogazzaro).djvu/413


il mistero del poeta 409

tali pagine, e Le pare che il mondo avrebbe ragione di sospettarle? Non prendo io parte alla vita comune, non lavoro, non mostro goder la bellezza delle cose, non mi toccano il tragico e il comico della natura umana, non sono quasi sempre sereno, non sono qualche volta gaio? No, il mondo può frugare nelle mie camere; legger nel mio cuore non può.

Guardo l’orologio; le cinque del mattino! Mi trovo qui a scrivere dalle undici di iersera e ho la testa grave di sonno, di fantasmi confusi; sono tuttavia contento di aver finito a quest’ora perchè l’alba è vicina e il mio lume muore. Non è un buon augurio? Addio, amica mia.


fine.