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378 | il mistero del poeta |
e Roma, e venerdì a mezzogiorno arrivò la dispensa di tutte le pubblicazioni. Fu lo stesso Paolo che la portò a Rüdesheim. Eravamo nel salotto della sua villa quando egli entrò. Violet lesse subito nel suo viso che la dispensa era ottenuta, che fra poche ore sarebbe diventata mia moglie; si fece pallida pallida e si strinse le mani sul petto. Io ringraziai Steele con un abbraccio silenzioso.
— Siate sempre così felici — disse la signora Emma abbracciando la mia fidanzata.
— Povera mamma — susurrò Violet singhiozzando — povero padre mio!
— Sono qui con te — le rispose, pure commossa, l’amica sua. — Non li vediamo, ma sono qui per benedirti, per affidarti a tuo marito.
Violet mi stese la mano, coprendosi gli occhi con l’altra.
— Ti ricevo da loro — dissi stringendo quella mano. — Li sento tutti....
Non potei continuare. Allora ella venne a me con un viso così dolce e grave, mi posò le mani su le spalle e mi mormorò all’orecchio: