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XLVI.
Seguì un accesso nervoso che durò quasi tutta la notte. Ella fu assistita da un medico, dalla signora Emma e da una figlia dell’albergatore. Io vegliavo nella camera vicina.
Il medico voleva partire quasi subito, ma lo supplicai tanto, che si trattenne fino a mezzanotte. A mezzanotte se ne andò sorridendo de’ miei timori e ripetendo nell’accender la pipa:
— Io conosco, io conosco, io non vedo niente di pericolo, io non vedo niente di pericolo.
Verso il mattino Violet si quietò alquanto. La signora Emma uscì di camera e venne a dirmi che miss Yves voleva assolutamente partire col primo treno possibile.