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318 il mistero del poeta

dolcezza di esser lodato da me, che non so ancora lodare, che invidio, per questo, le donne italiane, ma che cercherò d’apprendere, e se non saprò scioglier la mia lingua legata, ti parlerò colle mie carezze!

«Solamente, se ci saranno ne’ tuoi scritti eleganze classiche, bellezze puramente italiane, temo che non le saprò intendere. Me le insegnerai tu, caro. Quante cose mi devi insegnare! Quando penso come sono ignorante di tante cose che ogni scolaretta sa, mi copro il viso. Ti piace ch’io mi copra il viso?»