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314 il mistero del poeta

tista. Il romanzo che hai incominciato mi piace immensamente e so come vi lavorerai quando sarai mio. Io mi vedo già seduta vicino a te, con un lavoro fra le mani molto più umile del tuo, guardandoti e baciandoti col desiderio mentre scrivi, e tenendo gli occhi bassi quando alzi i tuoi dalla carta, per non tentarti, per lasciarti tranquillo. Ma vorrei che ne’ tuoi futuri libri non vi fosse solo die wornehme Welt, come dicono qui, una elegante società di signori e signore; e nemmeno che ci fossero solamente contadini e operai; vorrei che tu prendessi in mano tante persone di ogni specie, come si mescolano o si toccano o almeno si vivono accanto nella vita reale. E vorrei un’altra cosa più grande assai; che tu fossi per questa gente il poeta della verità e della giustizia.

«Dio mio, come mi batte il cuore pensando che lo sarai! Ti abbraccio, mi stringo a te nel pensiero, ti amo tanto e sono tanto felice che ne soffro.»

«5 luglio.


«È l’alba e io scrivo presso la finestra aperta, per aver luce. Non ho potuto dormire, ma ho