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il mistero del poeta | 283 |
tendevano trattenersi alcuni giorni. Non perdetti un minuto e scrissi a Violet per farle sapere dov’ero. Nella incertezza, feci due lettere; ne indirizzai una a Norimberga e l’altra a Magonza. Poi mi feci indicare la casa degli Steele, un villino elegante nello stile tedesco antico, alla estremità orientale del paese, presso all’incontro della strada di Geisenheim con la ferrovia.
La sera del secondo giorno dal mio arrivo ebbi questo biglietto da Magonza:
«Dovevamo restar qui una settimana, ma ho ottenuto che si parta domani. Oh non posso, non posso più stare lontana da Lei! L’anima mia è più che mai Sua, tutta Sua, ma, nella lontananza, le antiche obbiezioni mi combattono ancora. Io non voglio più ascoltarle, però soffro, soffro, ho infinitamente bisogno di esser con Lei. La mia amica desidera viaggiare di notte; così partiremo col treno della riva sinistra che arriva a Bingen prima dell’alba. Gli Steele hanno molte cose a fare colà e non si sa ancora quando tragitteremo a Rüdesheim. Se Lei ode il treno, metta un lume alla sua finestra; credo che lo vedrò benissimo anche dalla sponda opposta del