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il mistero del poeta 279


(Versi pensati stasera in ferrovia, tra Francoforte e qui, non disciplinati nè disciplinabili):

Il treno va e tuona.
Guardando la fioca
Lucerna che trema,
Io penso la fine,
La dolce, la cara
Lontana persona
Che posa pensando
Me solo, e, pensando,
A me s’abbandona;
Il treno va e tuona.
Guardando le stelle
Immobili, austere,
Guardando le nere
Parvenze de l’ombra
Che fugge, che vola,
Io penso lei sola,
Io vedo lei sola,
Respiro lei sola,
Ovunque presente
Nel cielo, ne l’ombra,
Ne l’aria fuggente,
Ne l’ebbra mia mente,
Io sento il suo cuore
Che batte, che batte,
Le voci sue rotte
Che dicono: «Vieni,
Cedo, vieni, vieni.»
Il treno va e tuona.