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il mistero del poeta | 271 |
camere per una istitutrice che voleva prendere, e mi fece capire che giudicava la casa appena bastante per sè. Io veramente avevo pensato di non restarci se prendevo moglie, ma intanto tutte queste ostilità più o meno coperte m’irritavano e pensai allora per la prima volta di abbandonare la mia città nativa, di portare Violet a Roma o a Napoli.
Non riferirò ciò che risposi a miss Yves. Allora mi parve che le mie parole avessero il fuoco dell’anima e così parve a lei pure. Rileggendole invece più tardi, mi parvero e mi paiono ancora tanto inadeguate a ciò che sentivo. No, non le trascriverò, sono foglie disseccate dell’agave; le lascio cadere.