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il mistero del poeta 23

veduta, almeno qualche volta, incapace di dominar la passione, non mi sarei offeso di questa sua indipendenza di giudizi. Ma ella si dominava sempre, e, discorde da me in molte questioni, anche di poco momento, ha sempre tenacemente insistito sul proprio punto. Mi convinsi dunque che il suo sentimento non era l’amore, e, poichè non l’amavo io stesso, risolsi di allontanarmene.

Ella dovette sospettarlo quando ci ritrovammo in città nel dicembre del 1871, dopo due mesi di separazione. Avevo in mente di partire a Natale per San Remo e di passarvi l’inverno; ma caddi malato. Allora ella fu di proposito imprudente e volle vedermi. Io vivevo con mio fratello ed ella non visitava mai mia cognata. La visitò in questa occasione, le chiese di potermi salutare. La mia pia cognata ne rimase talmente sbalordita, talmente scandolezzata che, malgrado la sua timidezza, esitò alquanto a consentire, e sono sicuro che poi se n’è confessata. Infatti in città si fece un grande scalpore di questa visita. Io lo seppi dopo la mia guarigione e temetti commettere, partendo, una ingratitudine, una viltà.