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il mistero del poeta 247


— Alcune ore più tardi — continuò la dama — egli ritornò con suo fratello.

Si udì un colpo di campanello.

— Mio marito! — diss’ella. — Ritorno subito.

Ritornò quando a Dio piacque, esclamando: — Ah questi uomini, questi uomini! — e dolendosi con un fiume di chiacchiere dell’intolleranza di suo marito, come se io non stessi sui carboni ardenti. Finalmente riprese il filo del discorso.

— Vorrei che li avesse veduti. Noi conosciamo da poco tempo i fratelli Topler, specialmente il vecchio; i nostri più stretti legami sono colla famiglia di miss Yves. Anzi, se vuole, per quanto il professore sia un uomo stimabile, questo matrimonio mi andava poco; ma ieri mi hanno proprio toccato il cuore, povera gente. Il professore pareva addirittura un morto e sotto gli occhiali gli si vedevano gli occhi rossi. Sa, non è bello mai; si figuri! E non parlava. Insomma era una gran compassione di vedere in quello stato un uomo della sua età e della sua figura. Ma il vecchio inteneriva ancor più. Si vedeva che soffriva di veder suo fratello così,