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il mistero del poeta 225

devo andare quella sera, a casa Treuberg. Prima avevo deciso di andarvi, ma poichè il vecchio Topler aveva chieste informazioni sul mio conto in Italia, e forse le attendeva per parlare col fratello, per pigliare una risoluzione definitiva, siccome una mia visita avrebbe potuto affrettare la partenza di Violet, mi parve opportuno di astenermene per ora, quantunque il sacrificio mi fosse doloroso; risposi che non vi sarei andato.

Accompagnai la signorina fino a casa, dove mi fece conoscere suo padre: un signore molto garbato che mi parve devoto suddito della bionda figliuola. M’invitarono al thè per la sera successiva. — Sarà contento — diss’ella con un sorriso. — Il nostro thè è eccellente. — Mi sentii arrossir forte. Il sorriso della biondina era il suo solito sorriso benevolo sulla bocca, ma non negli occhi. Gli occhi brillanti dicevano chiaro: troverà miss Yves.