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il mistero del poeta | 211 |
storie!» L’avevo trovato a piangere come un fanciullo perchè miss Violet era stata così fredda. Io allora gli ho detto: «E tu lasciala!» Sa cosa mi rispose? Mi domandò se volevo la sua morte. Capisce?...
Molte risposte e proposte mi fremevano in gola non convenienti, per un verso o per l’altro, a dire, qualcuna forse nemmanco a pensare. Quindi tacqui. Anche Topler cercava febbrilmente come coglier quest’occasione di liberar suo fratello senza spezzargli il cuore, non trovava niente, avrebbe pur voluto farsi aiutare da me, sentiva di non poterlo convenientemente fare, e taceva. C’intendevamo, nel nostro silenzio, a vicenda, anche senza guardarci; perchè se io guardavo Topler, egli guardava piuttosto le pareti e il soffitto. Così ci accordammo a trovare, senz’altre parole, che non c’era uscita, e ci alzammo da sedere, pressochè ad un punto.
Nel congedarmi da lui fui per domandargli se ci potevamo vedere ancora, e mi trattenni per non correre il pericolo della risposta peggiore. Mi parve delicatezza non stendergli la mano. Fu lui che per il primo ne fece l’atto e subito si