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giunsero dall’alto le sorelle von Dobra con un ragazzo e un gran bottino di fiori del bosco.

La signorina Luise parve tutta contenta di vedermi e andò subito a mettere il suo nasino sulle lettere.

— Queste non sono le Sue iniziali! — diss’ella, candidamente. Non le venne in mente che potessero esser quelle della sua amica. Sapeva della gita e mi fece una graziosa pittura di Obereichstätt, della chiesetta antica di Marienstein, e dei bei prati in riva all’Altmühl.

— Peccato — disse — che non ci siamo anche noi! Violet si divertirebbe di più. — Mi pareva che sua sorella disapprovasse tanta famigliarità con me e che volesse andarsene. Io pensavo, vedendola così bellina, così graziosa, che fortuna sarebbe stata se il professore Topler si fosse innamorato di lei. — Vengo, vengo! — esclamò la cara biondina impazientita dei cenni di sua sorella. — Ma prima voglio domandarle una cosa. Non è un orrore che Violet sposi quel brutto uomo? Lo dica, lo dica, lo dica!

Ella batteva il suo piedino e io non lo dicevo ancora, non lo potei dire. Invece il fratellino